COSA VEDERE AD ANCONA: IL CENTRO STORICO

Dal Teatro delle Muse prendete la strada in salita che porta verso Piazza del Plebiscito: piena di vita la notte, durante il giorno avrete la possibilità di visitare la Chiesa di San Domenico e il Museo della Città.
Da qui, proseguendo sulla stessa via, passerete davanti alla Chiesa del Gesù, al Palazzo degli Anziani e al Museo Archeologico Nazionale delle Marche.

Continuate quindi il vostro percorso verso il Duomo: in cima al Colle Guasco e affacciato sul mare, rappresenta sicuramente uno dei simboli di Ancona. Visitatelo al suo interno e godetevi la vista che c’è quassù. Proprio qui, si trova anche il Museo Diocesano.

Riscendete poi prendendo Via del Guasco. Passerete davanti all’Anfiteatro Romano, una delle opere architettoniche di epoca romana più importanti di Ancona, e alla Chiesa di Santa Maria della Piazza, un vero gioiello in stile romanico.

IL TEATRO DELLE MUSE AD ANCONA

La città si rimboccò subito le maniche e appena cinque anni dopo venne inaugurato il Teatro della Fenice che vide giorni felici quando il celebre violinista Giuseppe Tartarini elaborò, proprio qui, un nuovo modo di suonare il suo amato strumento.

Nei primi anni dell’800 a seguito del cedimento del vetusto Teatro La Fenice si decise di costruire il nuovo teatro della città: il Teatro delle Muse.

La notte del 28 Aprile 1827 l’aria primaverile di Ancona si riempì delle note del Aureliano in Palmira e del Riccardo e Zoraide di Gioacchino Rossini. Era la notte dell’inaugurazione.

In questo teatro furono messi in scena più di 360 opere in 116 anni. Questa storia fatta di musiche e abiti di scena venne bruscamente interrotta dalle bombe inglesi il 1 Novembre 1943.

Ci vollero decine di anni prima di poter rialzare il sipario del Teatro delle Muse che fino al 2002 rimase silenzioso e vuoto.

Tra il mare del porto e il brulichio delle strade del centro oggi il Teatro delle Muse ha riaperto le sue belle porte alla città e racconta di opere liriche, di prosa, di concerti di musica classica e leggera.

Il concerto inaugurale fu tenuto dal grande Maestro Riccardo Muti e il Teatro riaprì con una novità unica nel suo genere: il sipario tagliafuoco, per la prima volta nella storia, non era solo uno strumento di sicurezza, ma un elemento decorativo opera del Trubbiani. Questo sipario, infatti, è particolarmente decorato e raffigura la vittoria di Traiano: largo 16 metri e alto 10, con un peso di circa 22 tonnellate è l’unico esempio di sipario tagliafuoco in Europa realizzato da un artista.

Questo Teatro, che è il più grande di tutta la regione, è dedicato all’amato Franco Corelli tenore anconetano famoso in tutto il mondo.

PIAZZA DEL PLEBISCITO

Una piazza lunga e rettangolare, una scalinata, un Papa bianco che saluta quelli che passano. E poi due fontane antiche, un palazzo del 1400, una chiesa ricca di tesori d’arte, un museo e tantissimi locali. Ecco a voi Piazza del Plebiscito o meglio, per noi anconetani, Piazza del Papa

Fu costruita nel XV secolo e da quel giorno ha cambiato moltissimi nomi. Fu prima Piazza Nuova, poi Piazza Grande, nel 1700 i francesi, che erano entrati in città, la rinominarono Piazza Napoleone. Diventò poi Piazza San Domenico, nome che prese dalla chiesa che si affaccia proprio sulla Piazza.

Nel 1870 la chiamarono Piazza del Plebiscito per ricordare l’evento che segnò l’annessione delle Marche al Regno d’Italia.

Questa piazza così bella e così particolare è conosciuta e chiamata da tutti Piazza del Papa perché quella grande statua marmorea di Clemente XII, qui, la fa da padrone.

La statua fu costruita attorno al 1730 e voleva essere un omaggio al Papa che rese Ancona bella e ricca. Fu proprio Clemente XII a impegnarsi nell’abbellimento della città scegliendo l’architetto della Reggia di Caserta, Luigi Vanvitelli.

Sotto il Papa ci sono due antiche fontane: la Fontana di Piazza e la Fontana dei Decapitati. I bassorilievi di quest’ultima, che è del XV secolo, sembra raccontino la storia dei giovani martiri che lottarono per la libertà di Ancona, perduta dopo il colpo di stato di Clemente VII.

Alle spalle di Papa Clemente XII c’è la Chiesa di San Domenico: entrate. In questa chiesa, che è qui dal 1763, scoprirete molte statue barocche e due capolavori di enorme valore: l’Annunciazione del Guercino e la Crocifissione del Tiziano.

IL MUSEO DELLA CITTÀ DI ANCONA

Il Museo della Città si trova in Piazza del Plebiscito, proprio sotto la statua del Papa Clemente XII.

Attraverso pannelli didattici, reperti archeologici, riproduzioni fotografiche, carte topografiche, plastici ricostruttivi, opere d’arte e documenti scoprirete la storia di Ancona, partendo dalle sue origine greche, passando per il periodo romano e paleocristiano, fino ad arrivare all’occupazione francese e all’Unità d’Italia.

Se volete, ad accompagnarvi durante il vostro percorso potrete avere un cellulare con l’applicazione per la guida del museo, basta lasciare un documento all’ingresso.

I 600 mq del Museo della Città occupano gli spazi dell’antico ospedale medievale di S. Tommaso di Canterbury e di una ex pescheria ottocentesca.

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DELLE MARCHE

Il Museo Archeologico Nazionale delle Marche ad Ancona raccoglie una vastissima collezione di reperti archeologici di grande valore. 

Le sale, dalla 2 alla 9, ospitano i ricordi dall’epoca preistorica. Qui troverete vasi in terracotta e oggetti legati alla vita agricola del neolitico, ma anche punte metalliche e asce dell’età del rame e pugnali dell’età del bronzo. Nel cuore di queste sale è custodita la Venere di Frasassi: questa piccola statuetta concentra in soli 8 centimetri il gusto e le tradizioni di epoca paleolitica, un esempio davvero raro (pensate che in Italia di Veneri Paleolitiche ne esistono solo dieci).

Le sale successive raccontano la storia della civiltà picena con statuette, vasi e gioielli della vita di tutti i giorni. Questa civiltà è stata talmente importante per questa terra che il picchio verde, simbolo dei piceni, è ancora oggi l’immagine ufficiale dello stemma della Regione Marche.
Ci sono poi antiche spade, oggetti in oro e i torques tipici della civiltà gallica.

Continuando a passeggiare vedrete tutti gli oggetti rinvenuti nella necropoli ellenistica Ἀγκών, la colonia dorica di Ancona, che ci raccontano come la nostra città e la Grecia fossero in quel periodo molto unite.

Nelle ultime sale dedicate all’arte romana potrete vedere una ricostruzione di quello che doveva essere il Tempio di Venere, sui resti del quale sorge oggi il Duomo di Ancona e una copia fedele dei Bronzi dorati da Cartoceto che furono qui esposti fino al 1988.

Concedetevi una visita in questo Museo che si trova nell’elegante Palazzo Ferretti: questo edificio cinquecentesco, con ampie scalinate e delle bellissime vetrate sul mare e sulla città, vi accoglierà per farvi scoprire la storia di chi è vissuto qui prima di noi.

Orari Museo: dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30.

IL DUOMO DI ANCONA

Lassù, in cima al Colle Guasco che osserva dall’alto la città e il porto, c’è il Duomo di Ancona Duomo di San Ciriaco.
Passate da qui verso l’ora del tramonto e vedrete il sole rosso sparire tra le navi del porto e le ultime case della costa.

Per chi è nato ad Ancona, il Duomo di San Ciriaco è uno dei luoghi della città che rimangono nel cuore per la sua bellezza.

Un tempio è qui da sempre, ma con vesti diverse. Il primo edificio che venne costruito, infatti, fu il tempio dedicato alla Dea Afrodite attorno al III secolo a.C., le cui origini sono ancora oggi avvolte nel mistero, è probabile, però, che fosse dedicato ad Afrodite Euplea, la protettrice della navigazione che da quassù avrebbe potuto osservare e proteggere i naviganti che salpavano dal porto di Ancona.

Quello che sappiamo con certezza è che qui un tempio c’era di certo perché sia Giovenale che Catullo ne parlano nelle loro opere.

Negli anni il tempio di Afrodite, di cui potete ancora oggi vedere le fondamenta, è diventato la Basilica di San Lorenzo. Siamo nel IV secolo d.C. e l’antico tempio classico assume le forme di una basilica paleocristiana costruita su tre navate.

MUSEO DIOCESANO

Il Museo Diocesano lo troverete proprio di fianco al Duomo, nei locali che una volta ospitavano l’Episcopio, per secoli dimora dei vescovi di Ancona.

Camminando per le 18 sale di questo museo, sistemate in ordine tematico e cronologico, ripercorrerete i venti secoli di storia cristiana della città.
Oltre a una pinacoteca con opere che vanno dal XIV al XIX secolo, al suo interno sono custoditi sculture, pergamene, sarcofagi, una raccolta di monete e medaglie del periodo romano e medievale, lapidi e dipinti.

Rimarrete affascinati di fronte a opere di eccezionale valore: come i quattro arazzi fiamminghi tessuti sui cartoni disegnati da P. P. Rubens che rappresentano i momenti più importanti della liturgia cristiana e il Sarcofago di Flavio Gorgonio, decorato con altorilievi rappresentanti la Traditio Legis (IV secolo).

Se volete, una guida vi accompagnerà durante il vostro cammino alla scoperta di queste opere d’arte.

ANFITEATRO ROMANO

Si stima che nell’antichità questo Anfiteatro potesse accogliere fino a 10.000 spettatori. L’ingresso ai posti comuni era gratuito, e poiché gli spettacoli duravano parecchie ore, a volte giorni, gli spettatori si portavano da casa cibi e bevande.

Le rappresentazioni più comuni erano i giochi di gladiatori, svolti solitamente da prigionieri o schiavi, ma vi erano anche spettacoli con animali feroci e, più raramente, anche battaglie navali simulate.

Si poteva entrare nell’arena attraverso quattro ingressi: tra questi, la Porta Pompae per i soldati, la Libitinensis, consacrata alla dea che presiedeva il passaggio all’aldilà, destinata all’uscita di morti e feriti, mentre i vincitori e quelli che erano stati graziati uscivano da un’altra porta chiamata Sanavivaria.

L’Anfiteatro Romano venne costruito alla fine del I secolo a.C. sotto Ottaviano Augusto, poi modificato durante l’età traianea; insieme all’Arco di Traiano, rappresentano sicuramente le opere architettoniche di epoca romana più importanti di Ancona.

Sospeso sul mare tra il Colle Guasco e quello dei Cappuccini, la sua forma irregolare sfrutta la pendenza dei due colli per aggrappare le sue imponenti gradinate.

Riscoperto nel 1810,fu portato alla luce con gli scavi della Soprintendenza archeologica delle Marche nel 1930.

Oggi l’Anfiteatro Romano è un luogo suggestivo dove assistere a varie rappresentazioni, dalla musica alla poesia. 

FONTANA DEL CALAMO (FONTANA DELLE TREDICI CANNELLE)

La Fontana del Calamo, detta anche Fontana delle Tredici Cannelle, si trova lungo Corso Mazzini, nel centro di Ancona, proprio sotto Piazza Roma dirigendosi verso il porto.

Il monumento fu originariamente costruito dai greci ed inglobato nelle mure cittadine nel Medioevo. Venne poi demolito nel 1503 durante la costruzione del Palazzo degli Anziani. Nel 1560 l’architetto Pellegrino Tibaldi (1560) progetta la Fontana, poi realizzata da maestranti recanatesi, come la vediamo oggi.

La Fontana del Calamo ricorda nel nome che qui sussisteva un ambiente di tipo palustre (calamus = canna); per gli anconetani è denominata “Fontana delle tredici cannelle”, con chiaro riferimento al numero delle bocche d’acqua. E’ infatti costituita da 13 bocche gettanti acqua e caratterizzate da altrettante maschere in bronzo esclusa quella posta al centro che è in pietra. Le 13 maschere raffigurano satiri e fauni, sovrastati dal cavaliere all’assalto, simbolo della città di Ancona.

Anticamente, la fontana attingeva l’acqua da una grande cisterna posta alle sua spalle, all’interno delle mura cittadine. L’ingresso ad essa avveniva grazie ad una apertura sulla destra; oggi non è visitabile se non in occasione di alcuni eventi e visite guidate.

PORTONOVO

Le spiagge di Portonovo sono da sempre le spiagge degli Anconetani e rappresentano un posto davvero speciale. Sono famose per i ciottoli bianchi che le caratterizzano, e che formano insieme all’azzurro del mare ed al verde selvaggio del Conero una bellissima armonia di colori e di natura. Queste spiagge sono premiate da diversi anni con l’importante riconoscimento della Bandiera Blu.

Ma Portonovo non è solo mare. Le sue spiagge raccontano storie antiche e affascinanti. È questo il caso della Chiesa medievale di Santa Maria di Portonovo, situata a pochi passi dal mare e di suggestiva bellezza. La chiesa è un gioiello di stile romanico, edificato dai frati benedettini nel 1034 con la caratteristica pietra bianca del Conero.

Un altro luogo di storia è la Torre Clementina (o Torre di Guardia), che da anche il nome alla spiagga che si estende ai suoi piedi. Fu costruita nel 1716 a difesa dai pirati. Pian piano poi, nel corso degli anni, ha perso le sue orginarie funzioni militari per diventare un luogo di grande fascino romantico, attraendo molti letterati, tra cui Lauro de Bosis e il celebre poeta Gabriele D’Annunzio.

Altro luogo di interesse architetturale e storico è il Fortino Napoleonico, costruito nel 1810 durante il Regno d’Italia di Napoleone, con lo scopo di impedire lo sbarco della flotta inglese alla ricerca di acqua potabile; oggi è un elegante hotel ed un pregiato ristorante.